martedì 14 agosto 2007

Le infrastrutture di un uomo di Fede

Un saluto alle mie flotte, ed un anatema ai miei nemici: la diarrea vi colga!

Non esistono solo gli anticomunisti, esistono pure gli anticamionisti, novelli Emilio Fede che ritengono, nella semplice rivendicazione all'esistenza di ciò che è altro, possa risiedere l'elemento chiave di destabilizzazione di un sistema di comodo.

Novella antidemenziale pastorizzata

Ho conosciuto un tizio veramente particolare, era un precario e di professione si dichiarava "Anticamionista". Il signore sosteneva che occorreva eliminare i camion dalle strade e lui era appagato nel diffondere questo pensiero. "I camionisti sono i veri padroni delle strade - esordiva l'Anti..- ieri viaggiavo in una superstrada a 190 Km/h, quando ad un tratto mi tocca rallentare perché il pericolo camionista era all'orizzonte schierato e pronto a tagliarmi la strada e fraintendermi il percorso".
                                                             
Una vera iattura. Ricordo, tempo fa vi fu una cruenta rivolta della forfora contro i peli capilliferi, rivolta che dopo anni venne comunque vinta dalla forfora la quale però si ritrovò a manifestare il suo disappunto in una pelata piazza e, al grido: "E 'mo ndo cazzo annamo!", la forfora si riversò per le spalle di un ignaro malcapitato fin quando una solerte spazzola non pensò di togliersela persino dai coglioni.
La stessa logica contingente che creava la forfora e, nell'esaurirsi della contingenza ne decretava, inesorabile, la fine, aveva partorito lo stato d'essere dell'Anticamionista.
L'insolubile dilemma filosofico, è nato prima il camionista o l'Anticamionista, giungeva all'epilogo nel momento stesso in cui un terzo incomodo, proprietario delle strade e delle calzature dei mezzi, scendeva in strada per difendere tutti dal pericolo camionisti. In principio fu il luogo, lo giuro sulla testa di Giovanni, in un secondo momento fu il verbo, quindi si continuò con il predicato verbale e via così senza che nessuno chiedesse chi era il soggetto. "Egli è colui che è" - ammonì una voce fuori campo, o meglio, fuoristrada.
L'Anticamionista giustamente cominciò a domandarsi: "Cazzo vuol dire?". Ma mentre andava formulando la domanda, si accorse che giù dal parapetto era caduto un SUV. "Non preoccuparti- disse l'Anticamionista - sei vittima dei padroni delle strade, i camionisti, ed io sono qui per combattere questo pericolo avendo ricevuto divina investitura da colui che dice di essere colui che è". Ma dal SUV si leva un a voce seccata: "Ma che cazzo dici? Mi ha attraversato la strada un cinghiale, e l'ha fatto senza passare per le strisce pedonali". "Eh, eh, eh, - rise l'Anticamionista - i camionisti non sono sempre ben individuabili, ieri ero allo specchio e, mentre con un pettine tentavo di domare qualche ciuffo camionista ribelle, ho avuto la sensazione di trasformarmi in un camion, ero diventato un camion, poi ho detto una preghierina a San Kafka, e tutto è svanito nel nulla e la verità mi è apparsa in tutta la sua inconfutabile evidenza; ai piedi non avevo le ruote, quindi non ero un camion". Così si mise seduto e si tolse i cingoli dai piedi.

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