Ognun verrà chiamato innanzi alla
Sua CorteIn dote
Essa fu data e compagna della Sorte.
Mai dote più nefasta ancor ch’avesse sete
che tutto quel che è ingombro Ella miete.
La Vita è luce Sua, ad Essa Ella adduce,
poiché essendo ombra si nutre della luce.
E nel venir a luce, l’infante ad essa tende
è regola innata che a ognun di noi s’attende.
La regola rettifica e norma l’imprevisto
ma esso è calcolato, ella l’avrà pur visto.
La Morte è regolare alla nostra condizione,
chi dice ch’Io non sia di regola eccezione?
Temistocle
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