domenica 25 marzo 2007

Un Blogger d'altri tempi

In vero, non so se sono un blogger, però mi piaceva la parola ed ho detto: perché no? Tra le tante cose, diverrò blogger pure io. Sia detto, sempre che la parola, di cui disconosco il significato, non vada ad offendere il comune senso del pudore o altre cose varie di cui sono affamati poi tutti i garanti che gironzolano per il pianeta. Sono un ammiraglio ateniese caduto in dis-uso. Mi piace navigare su acque differenti, a volte turbo-lente a tratti turbo-spinte.
Un giorno mi imbattei su un messaggio che diceva: "Vuoi guadagnare navigando?" Il messaggio mi arrivava in una bottiglia che riportava una strana parola - "Internet". Mah, mi interrogai per millenni sul chi fosse il mittente, girovagai per interland cittadini, chiesi ad inter-posta persona, inter-rogai svariati vate, ma nulla finché un giorno gironzolando sconsolato pistai sopra un sorcio che fece "click", ed apparve uno schermo e lì vidi una scritta, Internet. Ci siamo, mi dissi, inizierò a guadagnare. Purtroppo, per quanto feci e per quanto mi arrabattai su quei lidi, fino a giungere al compromesso col sorcio che sciancicato dai click arrivò a chiedere asilo politico, mi arresi all'evidenza che se volevo guadagnare navigando non mi restava che arruolarmi in marina. Fu così che divenni l'ammiraglio Temistocle.

Temino è mio nipote, un ragazzino di 10 anni che mi aiuterà a comprendere meglio alcune cose attraverso i suoi occhi e che, noi grandi, diamo oramai per scontate intrappolati 
dalle nostre pesanti sovrastrutture.

Qui metterò, dunque, pensieri alla rinfusa 
nati dall'incontro del mio peregrinare
con le cose varie incontrate nel mare della vita.

Temistocle 

5 commenti:

rugiada ha detto...

Oh Ammiraglio quale mari or stai attraversando, non ti sarai mica imbattuto in sperdudi lidi al di là di quella linea sottile che separa l'orrizonte dall'oceano?
In quel luogho per eccellanza, anch'io vorrei sostare, quale punto d'arrivo di una miriade di destini che al loro tempo storico e naturale vorrebbero disperatamente sfuggire, ponendosi per un verso o per l'altro oltre il limite, dove tutto acquista sfumature particolari che solo la brezza marina può far trasparire ciò che di diverso si può capire.
Oh Ammiraglio che vaghi sul tuo vascello, se riesci a persuadere i canti ingannevoli delle sirene, se riesci a superarare le alte e squarcianti onde e se riesci a scorgermi tra la tempesta, fermati e getta a prua una canoa io sarà li ad aspettare che un miracolo si possa avverare per redimermi da questo dolore e riniziare a sperare cha altri luoghi altrove possono svelarmi una nuova stagione...
Penelope aspetta che il suo coraggioso marinaio possa salvarla...tessendo la sua tela di rete per poter consumare un pasto senza dover morir di fame...
Saluti Rugiada

maelstrom ha detto...

Ammiraglio Temistocle!
Tu che navighi a vele spiegate
in tempesta e in bonaccia
e affrontato onde inimmaginabili
all'umano pensiero,
tu che hai compiuto inenarrabili gesta
in mari e oceani
e guidato naviganti inabissati
nei vorticosi movimenti del maelstrom,
prosegui la tua rotta!
Faro della speranza...
...illumina i meandri luoghi della mente,
dona la calma alle torbide acque
navigate dagli esseri umani

Il grido del gabbiano ha detto...

Amici, ciò che vi accomuna è la turbolenza che mi insinuate nell'animo: una femmina ed un mare in tempesta, due cose che mi fan dimenticare la fame ed il dolore.

maelstrom ha detto...

Ammiraglio arguto e astuto
trasforma in splendore infinito
il caliginoso acuto...

Il grido del gabbiano ha detto...

maelstrom, possiam placare i mari
spianare d'un sol colpo le montagne
seguire il lume poi di certi fari
togliere dal paiolo le castagne.

Ma ciò che rimarcar e qui mi preme
è che ognuno sogni e ci si sforza
e se il buon arar da frutto al seme
ognun sotterri il suo, l'unione fa la forza.

Temistocle