martedì 27 marzo 2007

Pazzia Turati a Fermignano (PU)



A volte, in mezzo ad agglomerati urbani, si stagliano spazi. Spazi che tentano e si indirizzano verso una vocazione significante che rivendica intelliggibilità al contesto circostante. Tutti rivendicano spazi, dal singolo cittadino alle più svariate associazioni.
Tutti li rivendicano, il Potere li occupa.

Quando il Potere occupa uno spazio senza una visione di condivisibilità, possiamo dire che - il Potere pre-occupa - e ve ne sono tanti di casi di siffatta natura.



A volte gli spazi che si vengono a formare tra agglomerati urbani vengono chiamati “Piazze”. Esse piazze, sono in genere deputate al produrre attività di senso che donano e fondano equilibrio all’intero agglomerato circostante. La piazza, se fondata su contenuti di senso, diviene il luogo d’attrattiva dell’intero agglomerato circostante. Luogo privilegiato un tempo di scambi economici e poi sempre più verbali, la piazza diviene punto d’incontro, di confronto e di intrattenimento per i cittadini. Ma vi sono luoghi, che pure i contemporanei amano chiamare piazze, ma che invero, proprio perché svuotate da ogni contenuto di senso, tendono a rompere ogni equilibrio con l’agglomerato cercando fondamento su oscure motivazioni. L’anagramma allora ci viene in aiuto e, se prediamo la parola, non facciamo nessuna difficoltà a passare da Piazza a Pazzia, luogo in cui la stessa folla trasla in follia. Avremo quindi una Piazza piena di folla ed una pazzia colma di follia. Ognuno decide di rappresentarsi come meglio crede.

Temistocle

4 commenti:

rugiada ha detto...

La piazza idealmente dovrebbe rappresentare il popolo e quindi i cittadini...e se Piazza Turati voleva rappresentare ciò evidentemente la civitas fermignanese, o per meglio dire quella di "Ca'Vanzino" è spacciata!!!
La piazza, pertanto dovrebbe essere il luogo destinato ad incontrarsi, conoscersi e socializzare esercitando pienamente la comunicazione intesa come momento di condivisione, ma
nella pratica si nota che la neo-struttura sia carente in molti aspetti di:
- panchine onde sedersi e parlare comodamente;
- alberi ove ripararsi dal sole cocente estivo e/o arbusti e siepi per creare una sorta di privacy;
- attenzione per l'impatto ambientale in quanto la zona è sufficientemente cementicata e asfaltata;
angoli per i giochi dei bambini;
- utilità di parcheggi visto lo scarso apporto di posti auto;
- e sopratutto di sicurezza, essendo, la piazza, stata innalzata in piena curva limitando la visuale ai mezzi in transito...
Bene in questo spazio noi cittadini dovremo comunicare, socializzare ed organizzare le buone pratiche di solidarietà sociale, che aiutino a far conoscere la valenza operativa del servizio stesso e che favoriscano la crescita di un "senso di appartenenza e di fiducia nelle istituzioni" favorendo l'acquisizione di una "cittadinanza attiva e partecipe"? Ne dubito!!!
Saluti Rugiada

Il grido del gabbiano ha detto...

Hai ragione cara Rugiada. Vedi, quando si fa un progetto, in genere prima di iniziare, ma pure, come si suol dire in itinere, ci si pongono alcuni semplicissimi quesiti: per Chi e per Cosa si sta progettando quel che si sta progettando e se con quei quattrini si sarebbe riusciti a costruire qualcosa che meglio determinasse la sostanza dei due quesiti. Ora, nello specifico, io non comprendo né il per Chi, né tantomeno per Cosa, si sia voluto occupare uno spazio pubblico in quel modo e, se penso a quanto è costato, quella che è stata chiamata Piazza, a me appare Pazzia.

E' pur vero, cara Rugiada, che taluni hanno scomodato l'Arte al proposito, prassi divina ed irraggiungibile a noi semplici ed ignoranti, l'arte quale metafora strumentale dell'inopinabile giustezza delle cose dall'alto calate. Quella Pazzia (economica e funzionale) è dunque un'opera d'arte e che possiamo capire noi poveri mortali dell'arte? Essa è fatta per essere contemplata in assoluto silenzio e, se non compresa, vi saranno illuminati maestri che ce ne renderanno la giusta prospettiva di sguardo. Alla fine, l'anagramma, Piazza-Pazzia diverrà irrilevante essendo l'arte stessa per definizione pura follia. Non resta che attendere, come per giustezza sa' da attendere per qualsiasi opera alta che si rispetti, folle di suggestionati ed ammaestrati che dalle più remote civiltà verranno ad ammirare cotanta grazia divina che altro non può che esser: Pazzia.

Temistocle

rugiada ha detto...

La Pazzia di Piazza Turati non può definirsi "arte", ma certamente potrebbe definirsi "scempio". A Fermignano manca una cultura urbanistica sostenibile, come l’Architettura Bioecologica, che persegue l’adozione su larga scala di una nuova metodologia per costruire ed abitare che produca allo stesso tempo progetti rispettosi della salute e dello sviluppo. Il Paese sembra in completa evoluzione con la Zona Industriale assumendo le identiche sembianze di un Distretto Industriale. Gli spazi esistenti "verdi" e "giochi" sono sono impraticabili, ad eccezione del giardino Don Minzoni, strutture fatiscenti lasciate crollare o rimaste incompiute, ecc...Potremo al limite dire che non ci manca "l'arte del distruggere"...
Saluti Monica
P.s Temi cerca di migliore il Blog è molto difficile entrare per postare credimi!!!!

Anonimo ha detto...

Temistocle, Temistocle!
Ti ho beccato! Sempre a lagnarti contro la LIBERA amministrazione di Fermignano Liberata!

Quella piazza non è la piazza centrale e anche se l'avessero dotata di tutti gli ornamenti prediletti, NON CI SAREBBE VENUTO NESSUNO!

Mica tutte le piazze sono aggregative e non lo devono essere per forza.

Ho saputo una notizia mezza bella su Urbino per le elezioni.

Qua c'è un problema di un partito da mettere costantemente fuorigioco (il Partito Comunista e i suoi eredi ed epigoni), perché, sedimentandosi nel corso di 60 anni (che conato di vomito) ha creato un sistema perfetto di clientele e di economia FEUDALE.

L'IDV di Urbino (fatto da uno di Pesaro, che non so perché è venuto a Urbino) ha deciso di NON apparentarsi con il PCI.

Il problema è che, quando l'IDV ha parlato con il LIBERO candidato contro Corbucci, ha dettto che non voleva il PARTITO DELLA LIBERTA'.

L'IDV DEVE CAPIRE CHE IL VERO PARTITO DEL FARE E DELLA POLITICA ATTIVA DI SINISTRA E' PROPRIO IL POPOLO DELLE LIBERTA'.

Per questo ti chiedo di riferire ai responsabili di pensarci bene, di considerare Urbino come realtà anormale e di valutare il caso POSITIVO di Fano, dove l'IDV sta insieme con il PARTITO DELLA LIBERTA' e governano BENE, con la politica del FARE.

Ti ricordi chi sono io??? Tanti saluti!!!