venerdì 4 maggio 2007

Terrorista a Chi?



Mangia altrimenti viene l’Uomo Nero e ti porta via”. Questa frase è rimbalzata di bimbo in bimbo nel periodo post bellico in Italia. Si veniva da un precedente periodo duro, un periodo in cui avere sul tavolo un po’ di carne era un lusso concesso a pochi, per passare ad un periodo di benessere generale. Si passava, dalla ricerca del cibo al suo rifiuto e, le mamme che avevano vissuto negli stenti, stentavano a capacitarsi del fatto che i loro figli, ora, rifiutavano ciò che in precedenza loro spasmodicamente cercavano per sopravvivere. Questo portò le mamme ad adottare una sorta di strategia della tensione culinaria in cui l’Uomo Nero diveniva una sorta di proto-terrorista artigianale. Tante furono le domande che, le pur fertili menti fanciullesche cominciavano a porre: “Dove cribbio mi porta l’Uomo Nero?” – “Dove abita?” – “Com’è fatto l’Uomo Nero?”, domande che non ebbero mai risposta, ma si ritiene verosimile pensare che l’Uomo Nero possa essere l’arche-tipo del terrorista moderno. Poco più tardi la sua figura assunse caratteristiche più definite e contorni meno aleatori, spesso l’Uomo Nero veniva sostituito con gli Zingari: “Mangia altrimenti vengono gli zingari e ti portano via”. Mappercheccaspio poi gli zingari dovrebbero portarmi via se non mangio, ancora me lo domando. Erano comunque tempi in cui la nonna ci cantava: “Ninna nanna, ninna oh, questo bimbo a chi lo do, lo darò alla befana..eccetera eccetera” la sensazione era che qualcuno volesse sbrogliarci dai maroni. Ti portano via! Il bimbo a chi lo do'..e, ma se hai voluto la bicicletta, mo’ tocca che pedali pure! Poi, crescendo, le figure si susseguirono e gli zingari divennero marocchini, nigeriani, albanesi, kossovari, talebani e siamo arrivati ad oggi. I terroristi il terrorismo. A volte si ha più che la sensazione che il termine venga usato con una certa autoreferenzialità.

Se lancio un missile intelligente che stupidamente ammazza cento individui, faccio la Guerra, che può essere, giusta, preventiva, necessaria, inevitabile, comunque compio un’azione che sembrerebbe avere in se, e per definizione, una certa nobile vocazione e gli individui morti ammazzati vengono ad assumere una posizione secondaria alla nobiltà bellica tanto da essere chiamati “effetti collaterali” che, come ben sappiamo, possiedono tutti i farmaci che assumiamo per guarire.
                                                               
                           
Ma se prendiamo, in vece del missile intelligente, uno stupido uomo, lo cingiamo con dei candelotti e lo facciamo esplodere ed ammazziamo delle persone, allora l’atto non è più nobile ma, evidenziando la barbarie tecnologica, si parla di terrorismo. Il problema è che non tutti sono autorizzati al definire terrorista l’Altro, occorre, si necessita, di una certa autorevolezza. Furono le mamme ad indicare l’Uomo Nero, sono gli Stati veicolatori di culture sedicenti “superiori” ad indicare i terroristi e, da ultimo, si è arrivati all’assurdità per cui se un comico spara cazzate sul Vaticano è, pure lui, un terrorista. L’excursus storico parte dalla Falce ed il Martello con annessa ideologia, per concludersi con il rifiuto di ogni idealità, vicariata magari da una fede pratica ed istituzionalizzata, che non potrà che concludersi per noi terrorizzati con un ben più rassicurante Felce e Mirtillo, probabile icona del nuovo che avanza e, se avanza, ce ne sarà per tutti.

Temistocle


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